WARGAME: UNA BREVE STORIA
Il gioco della guerra, o wargame, consiste nella ricostruzione
o nella simulazione di situazioni ed avvenimenti storico-militari,
effettuata servendosi di soldatini e di
regole che permettono
di riprodurre il più fedelmente possibile i metodi di combattimento
in un determinato periodo storico.
Si possono così ricostruire battaglie realmente avvenute
o creare con la fantasia combattimenti "ex novo".
Se dei soldatini sappiamo l'esistenza in epoche remotissime, come quella
dei faraoni o dell'antica Cina, dobbiamo risalire
almeno al 1867-70, cioè al kriegspiel prussiano, per ritrovare qualcosa
che assomigli, in modo meno stilizzato del gioco degli scacchi, al wargame.
In quell'occasione lo Stato Maggiore prussiano provò e riprovò l'efficacia
dei piani studiati per l'attacco alla Francia, simulandoli su di una superficie
che rispondesse il più possibile al territorio interessato
dalle operazioni belliche e rappresentando con delle pedine le varie unità impegnate.
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Questa accurata preparazione a tavolino portò alla strepitosa vittoria di Sedan.
A dare dignità letteraria al wargame ci pensò Herbert George Wells,
l'autore di celebri racconti quali "La guerra dei due mondi"
e "L'isola del dottor Moreau", che nel 1913 pubblicò "Piccole Guerre".
Wells, di animo profondamente pacifista, affidò a quest'opera uno scopo ambizioso:
sfatare, attraverso la pratica ludica, il mito della "bella guerra" che proprio
in quegli anni riceveva nuova linfa dal movimento futurista e, soprattutto,
proporre un gioco che potesse curare la follia di un'Europa che aveva in sé
tutte le premesse per lo scoppio del più grande conflitto fino ad allora conosciuto
dal genere umano. Cosa meglio del gioco dei soldatini può far comprendere
la stupidità della guerra agli uomini?
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Ci vollero tuttavia ancora parecchi anni perché il wargame raggiungesse,
soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti, un certo grado di popolarità.
Nel 1962 l'inglese Donald Featherstone diede alle stampe un testo di
introduzione generale sull'argomento intitolato "Wargames".
Il libro ottenne un immediato successo e venne seguito da una serie sempre più
numerosa di pubblicazioni e dalla nascita delle prime riviste specializzate.
A partire dagli anni '70 il wargame si è affermato anche nel resto del mondo
occidentale e in Giappone ed oggi esistono numerosi giocatori anche in paesi
come l'Ucraina e il Sud Africa.
In Italia sono 3-4 mila i praticanti di questo hobby che accomuna
gli interessi di studiosi di storia, modellisti, appassionati di uniformologia
e di giochi di strategia e tattica.
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